Authority
Organismo indipendente ed autonomo cui sono affidati compiti di controllo, vigilanza e regolamentazione a tutela di interessi pubblici.
Con l'istituzione di una
authority lo Stato pone in essere una forma di intervento indiretto nell'attività economica: la sorveglianza sul corretto funzionamento delle regole di mercato, infatti, viene affidata non all'apparato amministrativo dello Stato ma ad un organismo più snello, cui vengono riconosciute ampie caratteristiche di autonomia ed indipendenza dal governo centrale.
È possibile distinguere due diversi tipi di
authority, a seconda della maturità del mercato in cui esse operano: lì dove il mercato è già in grado di assicurare il pluralismo degli operatori e una
allocazione delle risorse (v.) socialmente accettabile, l'authority avrà essenzialmente funzioni di
controllo.
In questo caso, infatti, lo Stato rinuncia a regolamentare in modo minuzioso (tramite organi ministeriali o interministeriali) l'attività economica, limitandosi a dettare alcune regole fondamentali. Contemporaneamente, esso affida ad una apposita autorità il compito di vigilare che il comportamento di qualche operatore non danneggi gli altri soggetti.
Esempi di tali istituzioni sono la
Banca d'Italia (v.) che vigila sul mercato del credito, o l'
Autorità garante della concorrenza e del mercato (v.), cui è affidata la sorveglianza sul rispetto della normativa
antitrust (v.), o ancora la
CONSOB (v.) per quanto riguarda il mercato borsistico. In tutti questi casi, tali organismi non impongono ai soggetti specifici comportamenti ma controllano il regolare funzionamento del mercato.
Laddove, invece, il mercato non sia rappresentativo della pluralità degli operatori, ad esempio, in presenza di
monopoli naturali (v.), l'
authority ha compiti di
regolamentazione: essa è incaricata di fissare tariffe o di determinare
standard qualitativi e di efficienza. È il caso delle
autorità di regolazione per i servizi di pubblica utilità (v.) previste dalla L. 481/95.
Vedi tabella.