Isoquanto
Termine, introdotto nella
teoria dell'impresa da
R. Frisch (v.), con il quale si indica la curva che rappresenta la quantità di prodotto ottenibile con diverse combinazioni di
fattori produttivi (v.
Fattori della produzione).
Vedi grafico.
Nell'ipotesi di impiego di due fattori produttivi, l'isoquanto è dato dai punti del piano ottenibile dalla seguente
funzione di produzione (v.)
@
dove è una data quantità del bene producibile, supposta costante, x1 e x2 la quantità dei due fattori utilizzati.
Se su un diagramma riportiamo due fattori produttivi (ad es. terra e lavoro) è possibile ottenere un isoquanto, dato dalle diverse combinazioni A, B, C, D dei due fattori, che danno la stessa quantità di prodotto.
Questa curva, così come le
curve di indifferenza (v.) nella
teoria del consumatore, è convessa verso l'origine degli assi: infatti, se si vuole diminuire la quantità di uno dei fattori produttivi, lasciando tuttavia inalterata la produzione globale, occorrerà aumentare la quantità impiegata dell'altro fattore produttivo.
Il rapporto in base al quale si fissa il
mix di fattori produttivi prende il nome di
saggio tecnico di sostituzione. Esso determina l'inclinazione dell'isoquanto: è quindi negativo come il
saggio marginale di sostituzione (v.) di cui rappresenta l'omologo dal punto di vista dell'impresa.
Ovviamente, a diversi livelli di produzione corrispondono diversi isoquanti; più bassa è la produzione, più vicino all'origine è l'isoquanto.