Banca centrale
È l'istituto cui sono affidati il
controllo e la
manovra della
disponibilità di moneta e di credito, oltre che la
determinazione delle condizioni alle quali il credito deve essere concesso.
Accanto a questi compiti di carattere generale, vi sono altre funzioni tipiche come quella di essere
banca delle banche o
prestatore d'ultima istanza (v.), di sorvegliare il sistema bancario, di controllare il mercato dei cambi e di gestire le riserve internazionali in oro ed in valute straniere.
Se le
funzioni assegnate ed assolte dalle banche centrali nei vari paesi sono alquanto simili, l'
assetto giuridico può variare notevolmente: a volte può essere un organo dell'amministrazione dello Stato, altre, può assumere l'aspetto della società per azioni quotata in Borsa.
Diverso è anche il grado di autonomia che ciascun ordinamento riconosce al proprio istituto di emissione; fra gli Stati membri della
Comunità Europea (v.
CE), dove a lungo si sono fronteggiati orientamenti diversi, dopo il Trattato di
Maastricht (v.) ha prevalso il modello della
Bundesbank (v.), vincolata per legge a perseguire unicamente la difesa del marco e perciò sottratta a qualsiasi influenza da parte dell'esecutivo. Il Trattato di Maastricht, infatti, prevede che né la
BCE (v.) né le
banche centrali nazionali (v.
BCN) possono sollecitare o accettare istruzioni da organismi comunitari o nazionali.
In ogni caso, la complessità delle funzioni che vengono affidate oggi alle banche centrali di tutti i paesi occidentali, la competenza tecnica di esse e lo stesso prestigio degli uomini preposti ai loro vertici, sono tali da conferire alle banche centrali di tutti i paesi occidentali un
peso politico che nessun governo può ignorare nella elaborazione dei piani economici a qualsiasi livello.