Uomo politico vissuto nel II sec. a.C., fu proconsole della Sicilia.
Viene ricordato principalmente perché, nel 131 a.C., insieme ad una commissione senatoria, fu propugnatore di un’importante innovazione dell’ordinamento giudiziario: si stabilì, infatti, che i processi tra cittadini appartenenti ad una medesima comunità provinciale fossero sottoposti alla cognizione degli organi giurisdizionali autonomi di quelle comunità, mentre le liti tra cittadini romani e provinciali fossero sottoposte alla giurisdizione del governatore.