Càput [
Persona]
Il termine significava, letteralmente,
testa e, per traslato, individuo; in ordine alla condizione dell’individuo, si distingueva, in particolare, tra:
— (—)
servile (individuo di condizione servile);
— (—)
liberum (individuo libero).
In senso tecnico il termine esprimeva l’appartenenza di un soggetto ad una categoria di persone (uomini liberi, cittadini, membri della
familia): veniva usato solo nell’espressione
càpitis deminùtio [vedi] che, in
diritto romano classico, indicava il cambiamento della posizione giuridica di un soggetto.
Solo in
diritto postclassico e giustinianeo, il termine (—) assunse un significato che adombrava l’idea moderna della capacità giuridica (si ritenne, ad es., che lo schiavo
nullum caput habet, ossia non ha capacità).