Comitia centuriąta
Assemblea comiziale [vedi
comitia] la cui formazione, attribuita al re etrusco
Servio Tullio [vedi], si colloca fra la fine del VI e linizio del IV sec. a.C.
I (), a differenza dei
comitia curiata [vedi], ebbero, sin da principio, carattere politico.
La loro origine fu essenzialmente militare: la fanteria dellesercito era divisa in centurie sin dalletą pił antica e la stessa organizzazione fu mantenuta, successivamente, finché Roma ebbe un esercito formato da cittadini.
Ad ogni modo verso la fine del
periodo regio i () avevano gią perso loriginario carattere militare, presentandosi come unassemblea di cittadini con funzioni deliberative, convocata al fine di procedere a votazioni ed a ripartizioni delle imposte. I cittadini erano distribuiti, a seconda del censo in cinque classi, composta ciascuna da un numero fisso di
centurię (divise, a seconda delletą, in
iuniores, da 18 a 45 anni, e
seniores, da 45 a 60 anni) per un totale di 193
centurię.
I () erano, inoltre, strutturati in maniera tale da dare prevalenza, nelle deliberazioni, ai ceti abbienti. Infatti il sistema di votazione adottato, quello per
centuria (ogni centuria costituiva ununitą votante) assicurava un maggior peso politico alle classi pił abbienti che, pur contando un minor numero di iscritti, avevano diritto ad un maggior numero di centurie (ben 98), numero che gią di per sé rappresentava la maggioranza dei voti espressi dallassemblea.
Compiti precipui dei () erano: lelezione dei magistrati maggiori (consoli, pretori, censori, gli unici che potevano convocare i ()); la votazione delle leggi; lapprovazione, sia pure solo formale, della dichiarazione di guerra. Erano investiti, infine, della competenza in ordine ai processi politici nei quali si decideva della vita del cittadino.
Vedi tabella.Vedi tabella.