Nelle controversie tra il condominio ed un conḍmino, ai fini della
ripartizione delle spese di giudizio, la posizione del condominio deve essere tenuta distinta da quella del conḍmino, dovendo ciascuno sostenere il compenso spettante al proprio legale e le altre spese risultanti a suo carico dal provvedimento giurisdizionale. In particolare le spese gravanti sul condominio dovranno essere ripartite fra i conḍmini, in base ai
millesimi di proprietà, senza nulla poter pretendere dal conḍmino che è parte avversa nella controversia.
Ove taluni conḍmini si siano avvalsi, ai sensi dell’art.
1132 c.c., della facoltà di separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze sfavorevoli della lite, la ripartizione delle spese, nel caso di
soccombenza, deve avvenire, sempre in base ai millesimi di proprietà, fra i soli conḍmini che abbiano votato a favore della controversia, con esclusione di quelli
dissenzienti. Ove, invece, l’esito della lite sia stato
favorevole al condominio, i dissenzienti che ne abbiano tratto vantaggio sono tenuti a concorrere nelle spese del giudizio che non sia stato possibile ripetere dalla parte soccombente (art.
1132 c.c.). Alcuni autori, a quest’ultimo riguardo, interpretano il dettato normativo nel senso che la possibilità di separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite, sussisterebbe non solo nell’ipotesi di soccombenza ma anche nel caso di esito favorevole laddove l’utilità o il vantaggio conseguente alla vittoria della lite fosse divisibile, in maniera tale da poter separare la posizione del dissenziente da quella degli altri conḍmini. L’opposta soluzione appare, tuttavia, più aderente allo spirito e alla lettera della legge.