Palatium (lat.
palazzo)
Nell’alto Medioevo indicava presso i
Longobardi [
vedi], il centro amministrativo della
curtis regia. In esso si riscuotevano le ammende e i tributi.
Presso i
Merovingi [
vedi] e i
Carolingi [
vedi] il (—) indicava la corte regia itinerante.
Il (—)
merovingio era composto dai
consiliarii, che fornivano i loro pareri al re, dai
ministeriali, che erano i domestici del re che fungevano da ministri. A capo dei
ministeriali vi era il
major domus [
vedi Maggiordomo di corte]. Vi era poi il
comes Palatii [
vedi], il quale aveva soprattutto funzioni giudiziarie. Il
referendario dirigeva l’ufficio dove venivano preparati gli atti ufficiali. Vi erano poi altri domestici, quali il
conestabile [
vedi], che dirigeva la scuderia del re e il
siniscalco [
vedi], che sovrintendeva ai rifornimenti.
Il (—)
carolingio seguiva l’imperatore. Esisteva però una residenza reale (Pavia), e a partire da
Carlo Magno [
vedi], vi sarà una vera capitale: Aquisgrana. Tra i membri del (—), rispetto al periodo merovingio, scomparirono il
major domus, i
referendari e i
domestici. Le figure più importanti erano tre: l’
arcicappellano, il
cancellarius e il
comes Palatii.
Il primo dirigeva il personale ecclesiastico del palazzo e rappresentava il papa alla corte dell’imperatore. Il
cancellarius, che era anch’egli un ecclesiastico, era incaricato di redigere gli atti e e le lettere del re, fungeva da guardasigilli, sorvegliava gli archivi. Il
comes Palatii, che giudicava tutti i processi secolari, si trovava a capo dell’amministrazione dell’impero.