Denàrius aureus
Nella “
restauratio reipublicæ” attuata da
Augusto [vedi] fu riordinato anche il sistema monetario. A suo fondamento fu posto il c.d. “
Cæsar Augustus aureo” che si divideva in due nominali: il (—) di gr. 7.80 ed il “
quinarius aureus” di gr. 3.90. Il (—) fu successivamente “tosato” da
Antonino Caracalla [vedi] a gr. 6.54 per affrontare, con una maggiore emissione di moneta, la grave crisi economica del suo tempo [vedi
denarius Antoninianus].
La coniazione di queste monete fu sottratta al senato ed affidata in esclusiva al “
princeps” [vedi].